Assessorato Salute con prescrizione dispensazione farmaci inibitori aromatasi in associazione LH-RH nel carcinoma mammario maschile

Assessorato Salute con prescrizione dispensazione farmaci inibitori aromatasi in associazione LH-RH nel carcinoma mammario maschile

La probabilità che un carcinoma microinvasivo sia accompagnato da metastasi linfonodali si aggira intorno al 7%, ma si tratta quasi esclusivamente di micrometastasi, che non richiedono lo svuotamento ascellare. Per pianificare il trattamento adeguato per un tumore al seno, è necessario ottenerne la corretta stadiazione ed il profilo molecolare. L’efficacia non è stata dimostrata nelle pazienti con carcinoma mammario con stato recettoriale ormonale negativo.

  • Alcuni tipi di cancro al seno con recettori ormonali positivi sono alimentati da ormoni estrogeni.
  • Questi tumori si definiscono estrogeno e/o progesterone positivi (od ormono-sensibili) e gli ormoni ne stimolano la crescita.
  • Il linfonodo sentinella è il primo linfonodo della stazione linfonodale ascellare a ricevere il drenaggio linfatico del tumore, e ad essere coinvolto dalla diffusione metastatica.
  • In tal senso la ROV per i pazienti oncologici propone una vaccinazione secondo le Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 (Ministero della Salute in collaborazione con la struttura del Commissario Straordinario per l’emergenza COVID, AIFA, ISS e AGENAS 8 febbraio 2021).

Le scelta di farmaci e dosaggi avviene sulla base dell’indicazione per la quale si inizia la terapia. Le pazienti con tumore osseo metastatico da cancro al seno richiedono un trattamento ad alte dosi con acido zoledronico (4 mg al mese) o denosumab (120 mg al mese) con quest’ultimo favorito dai dati relativi alla riduzione di eventi scheletrici correlati. In pazienti con cancro al seno precoce, non metastatico, gli agenti antiriassorbenti possono essere applicati per prevenire (o ridurre) la perdita ossea indotta dal trattamento e per ridurre il rischio di sviluppare metastasi ossee.

Ritiro in Farmacia

Nella fase preclinica abemaciclib, dosato quotidianamente senza interruzione, ha portato alla riduzione delle dimensioni del tumore. L’inibizione di CDK4/6 nelle cellule sane può provocare effetti collaterali, alcuni dei quali possono essere gravi. In pazienti con cancro avanzato, compreso il cancro al seno, le concentrazioni di abemaciclib e dei suoi metaboliti attivi (M2 e M20) nel liquido cerebrospinale sono paragonabili alle concentrazioni plasmatiche non legate. Il farmaco target, in associazione con la terapia ormonale, riduce il rischio di recidiva del 25,2% nei pazienti con tumore della mammella in fase iniziale in stadio II e III. I dati ottenuti confermano la necessità di un adeguato e tempestivo trattamento anti-osteoporotico delle donne sopravvissute al carcinoma mammario che assumono farmaci ormono-soppressivi al fine di migliorare la salute ossea, prevenendo fratture da fragilità e migliorandone la qualità della vita.

  • In alcuni specifici casi, sulla base dell’esame istologico iniziale, delle condizioni generali della donna e della tolleranza alla terapia, l’oncologo ha la possibilità di consigliare alla propria paziente di proseguire la terapia con inibitori dell’aromatasi oltre il quinto anno.
  • BioAROMATASE è un integratore alimentare appositamente formulato per modulare l’aromatasi, un enzima chiave nella sintesi degli estrogeni.
  • Altra causa di infertilità riscontrabile sono le infezioni genitali, che devono essere trattate con terapia specifica dopo esami colturali specifici.
  • Inoltre, nelle donne con problemi di endometriosi, gli inibitori dell’aromatasi riducono la sintesi degli estrogeni nel tessuto endometriale extrauterino, aiutando a controllare la malattia 11, 12.

Si usano in genere dopo l’intervento per impedire recidive, ma in alcuni casi sono utilizzati anche prima dell’operazione, per ridurre il volume della massa da asportare, oppure nelle fasi più avanzate della malattia. Gli inibitori di CDK4/6 sono una classe di farmaci biologici che agiscono sul controllo del ciclo cellulare. Fulvestrant è un farmaco che riduce l’espressione dei recettori per gli estrogeni promuovendone la degradazione.Everolimus è un inibitore di mTOR, una proteina iperattivata in molte neoplasie umane.Alpelisib è un inibitore di PI3Kalfa, proteina che può essere iperattivata nel carcinoma mammario. Questo tipo di farmaci, che riducono la produzione e il livello di estrogeni, devono essere somministrati solo in donne in menopausa (naturale, farmacologica o chirurgica) e producono effetti collaterali soprattutto a livello articolare e muscolare. Anche a
livello delle strutture pubbliche, la spesa degli IA è in netta riduzione
(-30%) rispetto all’anno precedente.

Agenzia Italiana del Farmaco

L’entità dei sintomi è stata analizzata utilizzando gli strumenti Western Ontario and McMaster Universities Osteoarthritis (WOMAC) Index e Brief Pain Inventory Short Form (BPI-SF). Il Functional Assessment of Cancer Therapy-General form (FACT-G) è stato utilizzato per misurare la qualità di vita. Le variazioni dei sintomi muscoloscheletrici e della qualità di vita nel tempo sono state valutate in ciascun gruppo mediante modelli che analizzano effetti misti lineari. “Questi farmaci migliorano la sopravvivenza e ritardano o annullano il rischio di una ricaduta, steroidi ma si somministrano per almeno cinque anni e dunque è a maggior ragione importante tenere conto della qualità di vita delle pazienti che convivono così a lungo con questa terapia”, sottolinea la dottoressa. Raramente alcune terapie ormonali possono determinare disturbi della vista, tromboflebiti, trombosi profonde, episodi ischemici cerebrali e embolia polmonare, ipertensione arteriosa e ischemia miocardica, carcinoma dell’utero. La rarità di questi eventi è ampiamente bilanciata dal beneficio di tali terapie nel trattamento della malattia.

Considerato quanto sopra detto viene affidata ai Servizi di Oncologia afferenti alla ROV la programmazione degli accessi dei singoli pazienti alle Strutture. Named Mg400 è un integratore a base di Magnesio che contribuisce alla riduzione di stanchezza e… Alkimo è un integratore alimentare a base di sali minerali, utile per contribuire al ripristino e… Biossigen è un integratore alimentare in bustine, indicato in caso di disturbi intestinali, come…

Donne in menopausa

GelX® Oral Spray è composto principalmente da Polivinilpirrolidone (PVP), Zinco Gluconato e Taurina. A differenza di prodotti simili presenti sul mercato, oltre a generare una barriera protettiva, grazie alle proprietà lenitive e anti-ossidanti dello Zinco e della Taurina, è in grado di accelerare il processo di guarigione della mucosa. Calmag è un integratore alimentare a base di calcio e magnesio indicato per favorire il benessere… Eleuthero Plus è un integratore alimentare a base di Eleuterococco ad azione tonica-adattogena,… La formulazione di bioAROMATASE comprende erbe che inibiscono l’aromatasi senza alcun effetto collaterale, favorendo così la produzione di testosterone da parte dei testicoli. Aiuta in questo modo a diminuire gli estrogeni in eccesso, aumentando la forza e favorendo il dimagrimento.

Lo studio sull’effetto della terapia con inibitori delle aromatasi di terza generazione sul tessuto osseo

I FANS svolgono attività analgesica e antinfiammatoria, la risposta a questi farmaci è però individuale e varia da paziente a paziente, così come diversi sono gli affetti avversi. Una valida alternativa al trattamento con analoghi LHRH può essere rappresentata dal trattamento con LHRH antagonisti o antagonisti del GnRH (per esempio il degarelix), specie nei pazienti a maggior rischio di flare-up o nei quali sia necessario ottenere più rapidamente la risposta terapeutica. Gli antagonisti del GnRH inibiscono direttamente l’LHRH a livello ipofisario attraverso un meccanismo di tipo competitivo e bloccano la secrezione di LH e FSH senza determinare effetti agonisti, consentendo pertanto di evitare il fenomeno del flare-up. La terapia ormonale cerca di contrastare questa azione rallentando o bloccando la sintesi del testosterone (deprivazione androgenica). I cosiddetti agonisti dell’LHRH (o GnRH) agiscono a monte rispetto agli altri farmaci ormonali, perché bloccano la produzione dell’ormone luteinizzante (LH), con cui l’ipofisi stimola l’attività delle ovaie e dei testicoli. In particolare, in questo modo le ovaie smettono di produrre ormoni (ablazione o soppressione ovarica).

Terapia ormonale

Pertanto, l’assunzione di farmaci inibitori dell’aromatasi, sopprimendo i livelli di estrogeni, riduce la proliferazione delle cellule tumorali mediata da questi ormoni 9. L’aumentata attività dell’aromatasi, con conseguente innalzamento degli estrogeni, può favorire la crescita di tumori sensibili a questi ormoni, come alcuni tipi di carcinoma mammario ed endometriale 8, 7. Il miglior uso degli inibitori dell’aromatasi nelle donne in premenopausa potrebbe essere in coloro che presentano una “malattia ad alto rischio”, ha detto, come quelli con tumori più grandi o più coinvolgimento dei linfonodi. Per questo gli inibitori dell’aromatasi sono stati tradizionalmente usati nelle donne in postmenopausa e hanno dimostrato di funzionare meglio per loro rispetto al tamoxifene.

Viene somministrata per iniezione intramuscolare, di solito nei glutei, o sottocutanea, nell’addome, ogni 4, 12 o 26 settimane. È importante sottolineare inoltre che anche quando i cicli mestruali sono interrotti per effetto della cura ormonale è possibile che si instauri una gravidanza. Poiché il farmaco può essere nocivo per lo sviluppo del feto, è bene accertarsi di non essere incinte prima dell’inizio della cura e concordare con i medici un metodo contraccettivo adatto al proprio caso, da assumere per tutta la durata del trattamento. I medici valutano nei singoli casi, sulla base di diversi fattori, quale approccio seguire, quale farmaco usare o quando eventualmente sostituire un farmaco con un altro, per esempio se si osserva una scarsa risposta da parte del tumore.